Enzo Toraldo è stato tra i pittori calabresi del ”900“ uno dei più sensibili e affascinanti. La sua vita, seppur difficile e tormentata, per la scelta di vivere solo di arte, è stata anche ricca e coraggiosa per la continua ricerca artistica che non ha mai interrotto. I ritratti di Elvira, i Pierrot, le sfumate e poetiche vedute veneziane, le composizioni post cubiste, i contrabbassisti, i fiori, i 5 (numero per lui di grande significato sempre presente nei suoi quadri) la vecchia Catanzaro (città che ha amato tantissimo e che non ha mai voluto abbandonare esaltandola nelle sue tele, imprimendo squarci delle sue vie, che ritraeva con un alone di velata nostalgia. Tutte le sue opere, equilibrate, trasognate e visionarie, proiettano L’osservatore in una magica illusione di un tempo passato di cui egli era l’artefice. Le sue iconografie cariche di dolce e delicata tristezza, hanno contribuito a scrivere una delle pagine più belle e poetiche della nostra cultura visiva.
Con garbo e maestria ha costruito una dolce e delicata illusione, riuscendo a trasportare il contemplatore, in un mondo illusorio velato di nostalgia, proiettandolo al di là dei Confini fisici della piccola città, fatto di sogni e di speranza e possibilità.
Per questo fu definito “il Pittore nostalgico”.
Busto sito in Villa Margherita, Catanzaro